Il mondo visto da quassù: Baselica

Baselica di Borgo val di Taro

“ Da  lassù, riesco ad assaporare il lento fruscio delle stagioni che passano, una dopo l’altra; vedo le sfumature delle foglie cambiare all’arrivo della tiepida primavera, il tramutare in colorati fiori e i caldi venti dell’estate, per scoppiare in una pioggia di colori autunnale che lascia spazio ad interminabili distese di bianchi manti e grige strade quando l’inverno bussa alle porte.”
 
 
 
Immaginate ora, un comune scenario cittadino: non voglio descriverlo troppo,immaginatelo come meglio credete; riuscite a vedere le miriadi di strade che si incrociano come gomitoli di lana grigia, intervallati da lampioni e semafori che alternano il loro lavoro ad oltranza nelle ore giornaliere, scommetto che se ci pensate davvero bene riuscite anche ad immedesimarvi in quell’impiegato che sta distrattamente attraversando adesso la strada, certo che riuscite a vederlo, sta cercando il telefono che squilla dentro la sua 24ore in attesa di una risposta, da troppo tempo ormai. È sempre seguito da immancabili compagni di giornata; fretta, confusione e preoccupazione, che sembrano essersi ancorati nelle pieghe del suo vestito da quando per la prima volta ha preso l’ottavo bus per arrivare all’ufficio. Nella sua giornata tipo a squillare non è solo il telefono, non ci facciamo mancare la sveglia, il campanello di casa, il clacson per le strade, il telefono dell’ufficio, la segretaria, la moglie, l’auto parlante della metropolitana..e chi più ne ha più ne metta.
 
 
Ad accompagnarlo con una confortevole buonanotte, l’incessabile transitare di automobili nella strada principale, proprio sotto al suo appartamento al sesto piano condominiale.
 
Adesso cambiate lo scenario del nostro teatrino, accantonate la visione cittadina e fate scorrere davanti ai vostri occhi un altro spettacolo.
 
 
Ci troviamo a Baselica, una piccola frazione di Borgo val di Taro: da quassù si può ammirare tutta quanta vallata, da qualsiasi scorcio che si apre tra un cespuglio e l’altro, alla fine di qualsiasi sentiero tortuoso e intricato.Insomma un piccolo paesino di montagna niente di più. A questo punto potete benissimo chiedermi cosa ci possa essere di tanto emozionante dietro uno scorcio che da sulla vallata: è lecito che voi me lo chiediate, ed io sarò cortese nel rispondervi.Proprio passato quello scorcio, sedetevi su quel prato, non fate caso al fieno appena tagliato, fra qualche giorno sarà accatastato in grandi balle che faranno da cornice ai prati, appoggiatevi pure al tronco di un castagno se preferite, a volte riescono a farvi sentire accolti. Adesso staccate tutto, non pensate ai telefoni né agli appuntamenti e godetevi il tramonto che sta per arrivare, si sente già nell’aria che ha perso quella poca pesantezza che aveva durante la giornata e si comincia a sentire la fresca brezza della sera.Ecco, avete davanti agli occhi tutta la vallata di Borgotaro, si vedono i campanili delle chiese, tutte le case e il fiume, non sembra tutto più piccolo da quassù? Non sembra tutto appena più lontano da tutto il resto della quotidianità, appena più leggero spogliato da quell’ombra di pesantezza che aveva prima?Tutto quanto il paese è grande come il vostro pollice, cosa può essere un problema?!Ma adesso basta pensare alle morali, e ai tragici romanticismi, guardate davanti a voi..lo vedete? .. sta calando il sole, attraversa le foglie dei castagni che avete davanti, i suoi raggi vengono deviati e qualcuno vi arriva anche sul viso, stanno cominciando a cambiare colore riflettendosi su quella leggera coltre di nuvole che prova a sovrastarli, nel mentre si vedono ancora le macchine che stanno andando verso il paese, ignare di ciò che sta succedendo sopra di loro.
 
Così nel giro di pochi minuti, al di sopra dello strato di nuvole il cielo ha affermato con decisione il suo blu, la linea dell’orizzonte è diventata chiarissima, di una luce abbagliante, e in primo piano le distese di fieno da raccogliere, il paese, le foglie nei boschi che riflettono le ultime luci cambiandone il colore rendendo tutto molto più caldo e voi.

Potete vedere ad occhio quanto in fretta stia calando il sole sulla linea dell’orizzonte come se qualcuno di sotto lo stesse tirando giù con grandi corde, ormai è scomparso ma lo spettacolo non è ancora finito, ora tutti i raggi vengono riflessi verso l’alto, non distraetevi proprio adesso, sta per esplodere nel cielo la tavolozza di un pittore. Tutto cambierà colore, le sfumature saranno troppe da distinguere, il cielo sembrerà più maestoso e imponente di mai, il vento comincerà a farsi sentire maggiormente fino a togliervi il fiato. In quegli attimi, non sentitevi scontati, delusi, infiniti o preoccupati, sentitevi voi, uomini leggeri e consapevoli che un tramonto può cambiarvi la giornata. Avete visto la vallata dietro lo scorcio, che si estendeva da un monte all’altro attraversata dal fiume, immense distese e il paese
 
 
Sentite il campanile, sta rintoccando le 20.00, qui intorno è l’unico che “squilla” , nessun transitare, nessun clacson, niente autobus, bensì scorci, vallate e il vicino sempre accanto alla finestra.
 
Se non lo è almeno sembra tutto più semplice, più leggero e appena più distaccato, e poi qui per andare d’accordo basta un bicchiere di vino rosso e un cestino di funghi.
 
Le immagini ed i testi di questo post, ci sono stati gentilmente forniti da Serena Costa, giovane valtarese che ringraziamo affettuosamente